giovedì 10 dicembre 2009

No della Puglia al nucleare, il commento della Bellantuoni


La responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Concordo pienamente con la decisione presa dalla Giunta”

Roma – “Sono da sempre contraria alla costruzione di centrali nucleari, che rappresentano senza dubbio un ritorno al passato. Per questo motivo concordo pienamente con la decisione della Regione Puglia”.
Questo il commento di Manuela Bellantuoni, responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, in merito alla decisione dell’esecutivo regionale di dire no al nucleare con una propria legge per precludere il territorio all’istallazione di nuovi impianti, di fabbricazione del combustibile e di stoccaggio dello stesso, nonché di depositi di materiali e rifiuti radioattivi.
“Bisognerà vedere-prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro- se una simile decisione varrà rispettata o se, al contrario, si dovrà cedere anche stavolta alle ragioni della politica”.

mercoledì 9 dicembre 2009

Da ragazzi disagiati ortaggi per grande distribuzione a Bari, la Lusi soddisfatta

La vice responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “L’iniziativa è un buon esempio di cooperazione tra istituzioni e enti”


Bari – “Questo progetto è un esempio di come istituzioni pubbliche e enti che si occupano soprattutto di volontariato possono lavorare insieme e produrre buonissimi risultati”. È positivo il commento di Patrizia Lusi, vice responsabile per la Puglia del movimento Italia dei Diritti, riguardo al Progetto Bioorto, un laboratorio di coltivazione di ortaggi biologici finalizzato alla riabilitazione e al reinserimento socio-lavorativo di soggetti portatori di disturbo mentale e grave disagio psico-sociale.
L’iniziativa, avviata a Mola dalla cooperativa sociale “Nuovi Sentieri” in un terreno di proprietà della Asl Bari in contrada Spinazzo con l’ausilio del Csm (Centro di salute mentale), ha riscosso un notevole successo. I prodotti coltivati dai ragazzi portatori di disagio psichico verranno infatti commercializzati dalla catena di supermercati e ipermercati “Coop” presenti nella provincia di Bari.
L’attività ha interessato 10 utenti, seguiti ciascuno da un operatore con competenze socio-educative e funzione di tutor. “L’intervento della Coop e, quindi, della grande distribuzione in esperimenti come questi, affranca l’idea che la grande distribuzione danneggi le piccole comunità territoriali – ha spiegato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, la quale ha precisato - In questi progetti convergono più obiettivi, dal recupero di soggetti svantaggiati all’inserimento di prodotti biologici e locali nella grande distribuzione, fino al coinvolgimento in positivo delle istituzioni. In questo modo non si parla più obbligatoriamente di globalizzazione, ma di localizzazione, vale a dire utilizzo delle vocazioni territoriali all’interno di un progetto che può dare anche dei risultati interessanti dal punto di vista economico”.

martedì 1 dicembre 2009

Colletti bianchi coinvolti in maxi blitz a Bari. La Bellantuoni commenta




La responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: «Finalmente ridimensionata la mappa della mafia della Bari bene, quella che siede sulle poltrone più importanti e piazza i propri uomini nei posti più alti della dirigenza pubblica»




«E’ stata un’importante operazione quella che da stamane sta portando all’arresto di centinaia di persone coinvolte nel losco giro della mafia pugliese. Le forze dell’ordine hanno messo a segno un ottimo colpo, un nuovo segnale che deve farci capire che nessuno abbassa la guardia, né le istituzioni né i cittadini». Questo il commento di Manuela Bellantuoni, responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritta, circa il blitz che ha colpito la mafia pugliese e il suo tesoro, beni per circa 220 milioni di euro sequestrati dalle fiamme gialle.



«La Dda di Bari ha svolto un eccellente lavoro, condotto anche in maniera innovativa. Ma il dato che più deve far riflettere – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è che finalmente emergono i legami tra le cosche mafiose e i rappresentanti della Bari bene, ovvero quei direttori di banca, professionisti, amministratori pubblici e avvocati considerati i veri “intoccabili”. Loro, che fino a qualche giorno fa decidevano le sorti della città dalle poltrone che contano, oggi si trovano a pagare un conto salatissimo, in termini di giustizia e di credibilità sociale».



Tra le 83 persone c’è anche il capoclan barese 'Savinuccio' Parisi, assieme a suoi luogotenenti e gregari, e il boss Antonio Di Cosola, egemone dell'omonimo clan contrapposto agli Strisciuglio. La misura cautelare patrimoniale riguarda aziende, terreni, conti correnti, autovetture di grossa cilindrata, immobili, cavalli da corsa e scuderie. «La mafia oggi è più colta e istruita, ed è riuscita ad intrecciare rapporti molto fitti con i “colletti bianchi” locali, rendendo ancor più pericoloso l’intreccio subdolo che si è venuto a creare – continua la Bellantuoni -. Si mescolano silenziosamente nella società, diventando così più pericolosi, più affaristi perché agiscono indisturbati, senza dare nell'occhio. Ma oggi – conclude – il risultato si chiude 1 a 0 per la legalità e per i cittadini onesti”.