giovedì 9 dicembre 2010

Truffa all’Asl di Brindisi, la Lusi esprime sfiducia


La viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “Servono punizioni esemplari, specie se detti episodi si verificano in quei settori considerati essenziali per la cittadinanza”

Brindisi – Otto dipendenti dell’Asl di Brindisi sono stati sospesi dall’esercizio di pubblico ufficio con l’accusa di truffa aggravata e continuata nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, si esprime con rammarico sulla vicenda: “Questo episodio può suscitare solamente sdegno e sfiducia. Lo sdegno per la totale mancanza di senso civico e di rispetto per le istituzioni e il senso di impunità che, sempre più spesso, caratterizza l’atteggiamento psicologico di chi, come questi dipendenti pubblici, finge di non sapere che azioni di tal guisa compromettono il buon andamento della pubblica amministrazione”.

Commentando la notizia, la Lusi ricorda un altro caso di assenteismo accaduto di recente nel Pugliese: “È di circa un mese fa la notizia che la Guardia di Finanza di Foggia ha disposto gli arresti domiciliari per alcuni dipendenti comunali che timbravano e uscivano dall’ufficio per sbrigare faccende personali”.

Infine, l’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro sostiene con chiarezza: “I cittadini, ormai, non sono più disposti a giustificare azioni di questo genere. Troppo è il peso della crisi economica e la difficoltà ad arrivare alla terza settimana del mese, per consentire che, in barba a tutti i principi di civiltà giuridica ed etica, si possa ancora accettare la noncuranza di una piccolissima parte di dipendenti pubblici che continua a considerare il lavoro come un orpello di cui liberarsi appena se ne presenta l’occasione. Noi dell’Italia dei Diritti auspichiamo punizioni esemplari, specie se detti episodi si verificano in settori, quali la sanità pubblica, considerati servizi essenziali per tutta la cittadinanza”.