mercoledì 30 marzo 2011

800 contratti senza gara d’appalto in sanità pugliese, rimedi della Lusi


La viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “E’ necessario sganciare le nomine dei direttori sanitari da scelte politiche, così come è auspicabile un maggiore controllo sulle uscite di denaro delle strutture sanitarie pubbliche”

Bari – Due indagini già concluse sulla Asl di Bari e sul Policlinico, altre tre ancora in fase d’istruttoria che riguardano l’Asl di Lecce e quella di Brindisi. E che fanno emergere una situazione di allarme sulla gestione di fondi pubblici nella sanità.
Sulle aziende sanitarie pugliesi che hanno fatto ricorso alla proroga indiscriminata di circa 800 contratti di fornitura, in barba a tutte le norme, la viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, Patrizia Lusi, commenta dicendo che “il momento degli sperperi e degli acquisti ingiustificati nella pubblica amministrazione è finito”.
“In particolare – continua la Lusi - il settore della sanità nella Regione Puglia è stato spremuto fino all'osso nelle ultime due legislature”.
Già perché per ben 800 volte in 4 anni chi ha vinto una gara d’appalto ha poi continuato a effettuare forniture oltre i termini.
“E' chiaro – sostiene amareggiata la rappresentante regionale del movimento guidato da Antonello de Pierro - che il sistema di appalti pilotati e delle aggiudicazioni senza gare (d'appalto) è ormai insito nelle dinamiche amministrative a prescindere dal colore politico delle giunte regionali, le cui conseguenze gravano sui cittadini pugliesi, utenti finali dei servizi sanitari e uniche vittime di questa situazione”
Il nodo, secondo l’Autorità, è però alla base, visto che la normativa non presenta buchi neri, anzi copre tutti i possibili casi. La colpa è insomma dei dirigenti delle aziende sanitarie.
“I rimedi – conclude infatti la Lusi - proposti da alcuna parte della classe politica, come la richiesta di sganciare le nomine dei direttori sanitari da scelte politiche, sembrano essere ormai una necessità, così come è auspicabile un maggiore controllo amministrativo sulle uscite di denaro delle strutture sanitarie pubbliche”.

venerdì 25 marzo 2011

Cassonetti colmi a Foggia per fallimento Amica, la reazione della Lusi


La vice responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “E’ necessario di individuare le responsabilità della mala gestione amministrativa”


Pasquale Santamaria, commissario liquidatore dell’Amica, l’azienda di igiene di Foggia, ha dichiarato che la società è in crisi finanziaria e non riesce più a garantire la gestione quotidiana riguardante la raccolta dei rifiuti. Non avendo più liquidità, essa avrebbe difficoltà nella riparazione dei mezzi ormai obsoleti e soprattutto, nella regolare fornitura di gasolio. L’emergenza più avvertita riguarderebbe la raccolta differenziata, in quanto non ci sarebbero mezzi sufficienti.

Patrizia Lusi, vice responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, ha così commentato la notizia: “La crisi finanziaria in cui versa il Comune di Foggia ha ripercussioni anche sulle aziende partecipate, cui e' demandata la gestione di servizi essenziali quali la nettezza urbana. La mala gestione amministrativa degli anni passati ha causato all'ente Amica buchi nel bilancio che ne hanno portato alla messa in liquidazione. Come al solito e' la cittadinanza che sopporta le conseguenze più drammatiche, con cassonetti stracolmi e immondizia che non viene ritirata anche per giorni. Sarebbe opportuno individuare le responsabilità di questa mala gestione amministrativa e un piano strategico di lunga durata per il risanamento dell'azienda”.

giovedì 24 marzo 2011

La Lusi su morti sospette in ospedale a Gallipoli e Castellana Grotte






La viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei diritti: “Questi episodi sono favoriti dalla politica dei tagli che non aiuta a sviluppare eccellenze in questo settore”


Bari - Un decesso per infarto di un paziente cui era stato diagnosticato un problema ortopedico alla spalla e uno di un uomo che era stato operato poche settimane prima. Una relazione sui due presunti casi di errori sanitari in Puglia è stata chiesta all'assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore e dal presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario, Leoluca Orlando.
“L'ennesima inchiesta su due casi di malasanità in Puglia, riporta l'attenzione sulla delicatezza di un settore, qual è quello sanitario, che coinvolge molti interessi e aspettative dei cittadini” -. dichiara Patrizia Lusi, viceresponsabile regionale dell’Idd, secondo cui “l'intervento della Commissione Sanità e della magistratura può ripagare solo in parte il dolore di quanti hanno subito la perdita di un parente a seguito di errori di malasanità. Oltre alla politica di tagli e compressione dei costi che di certo non aiuta a sviluppare eccellenze in questo settore”.
Un episodio riguarda il signor Daniele Campo, di 35 anni, che avvertendo forti dolori al collo è stato visitato al pronto soccorso dell'ospedale di Gallipoli (Lecce). I medici gli avrebbero diagnosticato una patologia di natura ortopedica dimettendolo dopo avergli somministrato un antinfiammatorio. Una volta a casa l'uomo è morto per infarto.
Il secondo caso riguarda Filippo Di Palma, di 47 anni, che avvertendo forti dolori allo stomaco e allo sterno, si era fatto visitare nell'Ospedale di Castellana Grotte dove è morto per un arresto cardiocircolatorio.
“Senza fare generalizzazioni – continua l’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro - , perché nella maggior parte dei casi ci sono strutture sanitarie pubbliche di altissimo livello, la superficialità e l'approssimazione del singolo con la relativa perdita anche di una sola vita umana devono indurre tutti ad un'attenta riflessione.
Intanto sarebbe indispensabile che le nomine dei direttori sanitari vengano fatte sulla scorta di graduatorie di merito e da soggetti competenti, perché il settore della sanità non può essere in alcuna maniera soggetto alle regole della politica con le relative spartizioni tra i vari partiti delle direzioni generali di questo o quell'ospedale. Ed ancora, aggiornamenti professionali continui e costanti rivolti a tutti i medici o a quanti erogano prestazioni di carattere sanitario, dovrebbero essere la regola indispensabile a cui ispirarsi”.

martedì 22 marzo 2011

Sequestrato impianto fotovoltaico a Brindisi, la Lusi chiede verifiche


La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “È necessario che i controlli sulla regolarità delle installazioni di questi impianti siano serrati, affinché il vantaggio dell’utilizzo di energie pulite non si disperda”

Brindisi - “Questo episodio riporta alla luce il problema del rispetto della legalità in un settore delicato qual è la tutela dell’ambiente”. Così esordisce Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, nel commentare il sequestro di un maxi impianto fotovoltaico nell’agro di San Donaci, in provincia di Brindisi, risultato abusivo. Secondo gli inquirenti, i dieci indagati avrebbero realizzato un unico sito, di 50mila metri quadrati, senza alcuna concessione, poiché avevano inizialmente presentato una richiesta di autorizzazione per l’istallazione di cinque impianti fotovoltaici contigui da un megawatt l’uno.

“La Puglia è la prima regione del meridione d’Italia per la produzione di energie alternative - evidenzia la Lusi - ed è un primato che rende orgogliosa la terra ‘del sole e del vento’, soprattutto in questo periodo in cui il dibattito sul nucleare infiamma l’opinione pubblica, dopo il disastro ambientale giapponese. È, tuttavia, necessario che i controlli sulla regolarità delle installazioni di questi impianti siano serrati, affinché il vantaggio dell’utilizzo di energie pulite non si disperda come avviene nel caso in cui siano aggirate le valutazioni di impatto ambientale”.

L’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro conclude il suo intervento, soffermandosi sui motivi dell’obbligatorietà delle suddette verifiche: “Il proliferare selvaggio e senza controllo può causare danni ai terreni e al paesaggio che, a lungo andare, possono diventare irreversibili. Inoltre, un settore in espansione come quello del fotovoltaico potrebbe attirare l’interesse della malavita organizzata, le cui infiltrazioni, ormai, non riguardano più solamente settori classici come lo spaccio di stupefacenti o lo sfruttamento della prostituzione, ma si inseriscono anche nei cosiddetti settori ‘sani’ dell’economia”.

giovedì 10 marzo 2011

Ulteriori tagli alla Sanità pugliese l’ira della Lusi


La viceresponsabile regionale dell’Italia dei diritti: “Il contenimento dei costi è l’epilogo finale di una serie di sprechi nel settore sanitario che si sono accumulati negli anni”

Bari - Entro giugno la Regione Puglia deve approntare il piano dei tagli al settore privato ed un ulteriore riduzione della rete ospedaliera pubblica. L’assessore Tommaso Fiore rivela la strategia già congegnata per far fronte alla possibilità che il governo giudichi insufficienti i tagli adottati: eliminare altri ospedali pubblici rispetto ai 18 preventivati e per i quali, nei giorni scorsi, c’è stato il via libera della commissione.
E’ diretto l’attacco della viceresponsabile regionale dell’Idd, Patrizia Lusi, secondo cui “Il programma di "contenimento dei costi" alla Sanità pugliese proposto dalla seconda giunta Vendola è l'epilogo finale di una serie di sprechi nel settore sanitario che si sono accumulati nell'arco di dieci anni. Se si aggiungono i tagli alla spesa locale imposti dalla manovra finanziaria di Tremonti, il risultato è la chiusura "a macchia di leopardo" di strutture ospedaliere di piccole e medie dimensioni”.
Il piano B del governo guidato da Nichi Vendola viene annunciato proprio quando è suggellato lo “strappo” tra il Pd e la giunta sui tagli del piano. La vice responsabile del movimento guidato da Antonello de Pierro va giù pesante e dichiara che : “La responsabilità politica dei governi che si sono succeduti è innegabile e grava sulla testa degli attuali amministratori regionali come un macigno. La politica sanitaria include per la sua stessa natura, il coinvolgimento di interessi primari, quali il diritto alla salute dei cittadini, e non puo' essere oggetto di ricatti politici.
Attesa la cristallizzazione del debito sanitario pugliese, con senso di responsabilità tutte le parti politiche e sociali dovrebbero rinunciare a campagne campanilistiche per la tutela del bene superiore del diritto alla salute.
Spetta comunque alla magistratura il compito di fare piena luce sugli aspetti penalmente rilevanti
dell'intera vicenda”.

venerdì 4 marzo 2011

Consulta blocca assunzioni sanità pugliese, commento della Lusi


La viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “Lo spettro della precarietà, che impedisce di poter progettare un'esistenza, è tornato ad incombere sui tanti lavoratori che hanno assaporato la tranquillità contrattuale per meno di un anno”


E’ arrivata dalla Corte costituzionale la bocciatura di gran parte delle norme che costituivano la tanto discussa legge regionale 4 del 23 febbraio 2010.
In particolare saltano le stabilizzazioni per dirigenti medici, collaboratori temporanei adibiti ai servizi di assistenza domiciliare, riabilitazione ed integrazione e per medici precari del Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza(SUEM).
“Le sentenze degli organi di giustizia si applicano, non si commentano” è la premessa della dichiarazione di Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, sulla sentenza della Corte Costituzionale. Secondo la Lusi però, casi specifici come questo, incidono in maniera così forte nella vita di migliaia di lavoratori, richiedono più che un semplice commento ma una riflessione su quanto compiuto finora “La legge regionale, la cui validità è stata smontata dalla Corte Suprema, suscitò molte polemiche sin dalla sua emanazione – spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - Si disse che così facendo si sarebbe introdotta una pericolosa deroga alla regola generale per cui nelle amministrazioni pubbliche si accede solo tramite concorso”.
Tutte le polemiche sollevate allora, furono smorzate dalla soddisfazione di quella schiera di precari che videro nel contratto a tempo indeterminato la panacea per il futuro.
Oggi quel futuro, è stato di minato e come ha tenuto ad aggiungere l’esponente del movimento extraparlamentare “Lo spettro della precarietà, che impedisce di poter progettare un'esistenza, è tornato ad incombere sui tanti lavoratori che hanno assaporato la tranquillità contrattuale per meno di un anno” dunque questo significa un palese fallimento della politica “nel suo tentativo di voler porre rimedio ad una situazione diffusa di precarietà e sfruttamento utilizzando malamente il mezzo legislativo che, presentava, già allora le sue manchevolezze” che dovrà porre rimedio a questa sconfitta “operando in virtù delle regole legislative e morali”.

giovedì 3 marzo 2011

Appalto pulizie senza gara all’Asl di Lecce, il commento della Lusi


La viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti sull’ultimo
scandalo della sanità pugliese: “L’ennesima irregolarità all’interno di un sistema
clientelare e corrotto. Le uniche vittime sono i cittadini”


Bari - “Lo scandalo della sanità pugliese rischia di travolgere l’intero sistema sanitario della regione”. Questo è il primo commento di Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, in merito all’attribuzione dei servizi per le pulizie nell’Asl di Lecce, senza regolare gara d’appalto. La vicenda ha visto protagoniste le ditte Csn e Biologica, l’accusa è di concorso in abuso d’ufficio e di violazione alla legge sugli appalti. Si indaga su presunti collegamenti con la politica.
L’archiviazione della richiesta di processo per il presidente della giunta Nichi Vendola non basta, secondo la Lusi, “per restituire dignità istituzionale al settore più strategico del Welfare regionale”.
Per l’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro ci troviamo di fronte “all’ennesima irregolarità” in quello che può essere definito “un vero e proprio sistema clientelare e corrotto”.
“La Magistratura farà il suo corso, ma resta l’amarezza – conclude la viceresponsabile pugliese dell’organizzazione extraparlamentare – per una vicenda che vede come uniche vittime i cittadini, costretti a privarsi dei presidi ospedalieri, considerati non produttivi di reddito, pur di compensare ‘il buco’ nel sistema sanitario pugliese”.