mercoledì 22 giugno 2011
Area di gioco per bambini contaminata a Taranto, inconcepibile per la Lusi
La viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “Ancora una volta è affidato ad un Comitato spontaneo il compito di sollevare una questione sociale”
Roma – Nel giugno 2010 alcune aree del quartiere popolare Tamburi di Taranto, furono vietate all’accesso da un’ordinanza del sindaco, a causa di una contaminazione nociva del terreno. Nel provvedimento adottato lo scorso anno, il comune prescriveva urgenti lavori di bonifica.
Il Comitato ‘Donne per Taranto’, in una nota inviata al all’amministrazione comunale, chiede un aggiornamento della situazione, giacché non c’è stato ancora un riscontro pratico.
“La vicenda del "Tamburi" di Taranto riporta al centro dell'attenzione la distanza che esiste tra le esigenze dei cittadini e le istituzioni che dovrebbero rappresentarle – fa notare Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti-. Un problema di salute pubblica, quello dell'area di Taranto interessata dall'assenza di bonifica, di cui il Comune si era fatto carico senza dare seguito alle buone intenzioni”.
Il Comitato si appella alla giunta Stefàno, inoltre, affinché chiarisca quali azioni precauzionali sono state adottate al fine di tutelare la salute dei bambini del rione Tamburi, maggiormente esposti a fattori cancerogeni presenti sul terreno, continuando a giocare in esso.
L’associazione in questione ha raccolto oltre settemila firme per chiedere indagini epidemiologiche tra i cittadini dell’area finalizzate a comprendere se ci sia un nesso tra malattie ed esposizione all’inquinamento dei terreni della zona.
“Ancora una volta – seguita l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è affidato ad un Comitato spontaneo, questa volta costituito da donne, mamme e figlie, il compito di sollevare una questione sociale e cercare l'attenzione dei media. Auspichiamo che l'interessamento della società civile e dei massa media, porti la Regione Puglia e il Comune di Taranto ad interrompere il blocco "burocratico" e riportare alla disponibilità degli abitanti tarantini un pezzo della città”.
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mercoledì 15 giugno 2011
Per Bankitalia economia pugliese al collasso, il commento della Lusi
La viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “In alcune zone della regione le percentuali di disoccupazione e inoccupazione sia giovanile che femminile sono anche superiori rispetto a quelle rilevate”
Roma – Dall’analisi della Banca d’Italia sull’economia pugliese del 2010 emerge una situazione del mercato del lavoro disarmante, con un tasso di disoccupazione al 13,5% ed un progressivo esaurimento di prestazioni sociali, come la cassa integrazione.
“L'analisi occupazionale della Banca d'Italia – fa notare Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti-, e' terribilmente corrispondente al vero. In alcune zone della regione le percentuali di disoccupazione e inoccupazione sia giovanile che femminile sono anche superiori rispetto a quelle rilevate”.
Secondo gli economisti di Bankitalia, anche l’andamento degli investimenti nell’area è negativo, riportando un calo del 16%.
“Interessante e' anche il dato sulla scarsa propensione agli investimenti – seguita l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -, vero volano per lo sviluppo territoriale. Nonostante le numerose iniziative intraprese dal governo pugliese, come i recenti bandi regionali sulla dote occupazionale e "ritorno al futuro", la situazione pugliese resta grave e il poco interesse dimostrato dal governo centrale contribuisce a renderla ancor più preoccupante”.
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mercoledì 1 giugno 2011
Disoccupazione giovanile da record in Puglia, l’analisi di Anelli
Il vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti:
“E’ innegabile che la giunta Vendola abbia fatto tanti sforzi, è pur vero però che continua a risentire di una situazione nazionale che penalizza
fortemente il nostro territorio”
Bari – Disoccupazione da record tra i laureati del Sud. Secondo un’indagine condotta da Almalaurea infatti nel 2010 nel Mezzogiorno la mancata occupazione ha raggiunto quota 13,4 per cento, contro la media nazionale dell’8,4. La Puglia occupa il terzo posto con il 13,5 per cento, “superata” soltanto da Sicilia e Campania, rispettivamente ferme a 14,7 e 14. Sono dati che destano una certa preoccupazione per Vincenzo Anelli, vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti.
“Si conferma che la nostra nazione è alle prese con un grande problema di crescita, colpisce in particolare i risultati che emergono dall’analisi della Puglia, e che contrastano con i dati economici resi noti qualche tempo fa, i quali lasciavano presagire una ventata di ottimismo”. Secondo Anelli c’è una connessione tra le due ricerche: “Il vero problema è sui giovani, è su di loro che il Governo nazionale è chiamato a dare risposte concrete. Il nodo cruciale – continua il referente regionale – sta nel lavoro e nella riforma fiscale, chiamata a dare un sostegno alle imprese”.
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro riflette sullo scenario pugliese che emerge dall’analisi condotta da Almalaurea:“E’ innegabile che la giunta Vendola abbia fatto tanti sforzi, è pur vero però che continua a risentire di una situazione nazionale che penalizza fortemente la Puglia”. Di fondamentale importanza i tagli alla ricerca: “Perché se non si inizia ad investire in ricerca ed in innovazione – incalza Anelli – non creeremo mai nuovi posti di lavoro”.
Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti pensa positivo: “Siamo fiduciosi dei risultati che otterrà il piano di lavoro varato dalla giunta Vendola, che ha avuto il merito di centrare uno dei problemi più acuti della nostra regione. La strategia ci sembra giusta, tempestiva e piena di opportunità”. Anelli conclude però con un monito: “Attenzione ai risultati, affinché non si rivelino solo un fuoco di paglia, ma possano avere degli effetti strutturali”.
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