martedì 23 marzo 2010

Lista attesa di 4 anni per curare bambina a Bisceglie, indignazione dell’Italia dei Diritti



Patrizia Lusi, viceresponsabile pugliese del movimento: “È necessario ripristinare un welfare sanitario per i casi che colpiscono le fasce più deboli della popolazione”. Interviene polemico anche il viceresponsabile per la Sanità Luigino Smiroldo.



Bari - “Il fatto in questione è una conseguenza devastante del sistema organizzativo della Asl pugliese. Nonostante negli ultimi cinque anni di governo Vendola siano state apportate modifiche positive in materia di sanità, ancora persistono incongruenze gravi come questa che non riescono a trovare soluzione”.



È attraverso questa analisi che Patrizia Lusi, viceresponsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, commenta la vicenda di una bambina pugliese affetta da disturbi del linguaggio, la quale non può essere curata nel centro di riabilitazione di Bisceglie a causa della presenza di una lista di attesa lunga quattro anni.


Nel centro è presente un solo logopedista che attualmente sta seguendo i bambini che ne hanno fatto richiesta nel 2006.


Ai genitori della bimba è stato consigliato di rivolgersi a strutture private, poiché le condizioni della piccola paziente stanno degenerando ogni giorno di più.



Sulla questione esprime perplessità anche il viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti, Luigino Smiroldo: “La vicenda è vergognosa, come cittadino italiano sono profondamente umiliato da questa situazione indecente. Non siamo un paese del terzo mondo, siamo in Italia, non credo che ci sia bisogno di una spesa sanitaria elevata per garantire un’adeguata assistenza ai pazienti”.


Inoltre Smiroldo lancia un preoccupante allarme: “Mi chiedo se dietro a tali disservizi non ci sia un disegno politico ben architettato il cui scopo sia di offrire strutture sanitarie pubbliche di scarso livello per favorire un’offerta privata. Il dubbio è lecito perché basterebbe davvero poco a livello di investimenti per ottenere almeno dei risultati minimi”.




“L’auspicio – riprende Patrizia Lusi – è che il prossimo governatore della regione Puglia ponga un’attenzione particolare su casi critici come questo. Occorre perpetuare – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – una politica volta a migliorare la sanità pubblica pugliese, una politica che faccia comprendere alla gente che le strutture private a pagamento non siano necessariamente sinonimo di migliore qualità”.

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